AMICI VERBITI – Un gran numero di partecipanti dell’Associazione Amici Verbiti ha varcato il 23 aprile 2025 la porta giubilare del Santuario di San Giuseppe Freinademetz ad Oies in Val Badia (Bolzano). Un pellegrinaggio organizzato per venerare il santo verbita, missionario in Cina e là deceduto di tifo, a cui è dedicata l’associazione dall’anno 2007. Le amiche ed amici sono stati accolti dal rettore p. Franz Senfter per un saluto di benvenuto e da Fra Paolo Delucca il quale ha accompagnato il gruppo nella visita della casa natale del santo illustrandone la sua vita. È seguita poi la celebrazione della santa messa da parte di p. Gianfranco Maronese che nell’appassionata omelia ha fatto emergere le virtù, le grandi doti di fratellanza verso l’altro, di amore e di religiosità del santo.
Ne è seguita poi la visita alla chiesa parrocchiale di San Leonardo dove il piccolo Josef Freinademetz è stato battezzato e ha ricevuto la prima comunione.
Nel pomeriggio il gruppo ha fatto una breve tappa al centro storico di Bressanone dove il santo ha passato gli anni di vita nel seminario e gli studi teologici facendo visita al Duomo vescovile dove è stato ordinato sacerdote diocesano nell’anno 1875. Solo poi nel 1878, venendo a conoscenza della Congregazione missionaria fondata dal padre Arnoldo Janssen a Steyl in Olanda, decise di farsi missionario, di professare la vita religiosa e di entrare nella Società del Verbo Divino (SVD). Nel 1879 partì missionario dal porto di Ancona per Hong Kong e mai più fece ritorno in terra natia. In una delle sue tante lettere inviate dalla Cina scrisse: “Io sono ormai più Cinese che Tirolese e voglio restare Cinese anche in Paradiso”, in un’altra scrisse: “La lingua dell’amore è l’unica lingua che tutti gli uomini comprendono”, frasi epiche che rimangono scolpite in tutti i testi che descrivono la sua vita. Freinademetz mori il 28 gennaio 1908 a Taikia nello Shandong meridionale della Cina.
Giuseppe Freinademetz venne beatificato da Papa Paolo VI° il 19 ottrobre1975, nell’anniversario dei 100 anni dalla sua ordinazione sacerdotale, assieme ad Arnoldo Janssen e canonizzato da Papa Giovanni Paolo II° il 5 ottobre 2003 sempre assieme al fondatore Arnoldo Janssen.