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CHIESA DI S. MARIA DEL CASTELLO (Manta, CN).
Ciclo di affreschi dedicato alla "Storia della Passione di Cristo", forse databile intorno al 1427 circa, quando la chiesa è stata istituita parrocchiale di Manta (siamo all'interno dell'area in cui è ubicato l'omonimo castello).
L'autore è ignoto, ma a parere di alcuni lo stile risente di chiari influssi della scuola di Jacquerio.
CHIESA DI S. MARIA DEL CASTELLO (Manta, CN).
Ciclo di affreschi dedicato alla "Storia della Passione di Cristo", forse databile intorno al 1427 circa, quando la chiesa è stata istituita parrocchiale di Manta (siamo all'interno dell'area in cui è ubicato l'omonimo castello).
L'autore è ignoto, ma a parere di alcuni lo stile risente di chiari influssi della scuola di Jacquerio.
CHIESA DI S. MARIA DEL CASTELLO (Manta, CN).
Ciclo di affreschi dedicato alla "Storia della Passione di Cristo", forse databile intorno al 1427 circa, quando la chiesa è stata istituita parrocchiale di Manta (siamo all'interno dell'area in cui è ubicato l'omonimo castello).
L'autore è ignoto, ma a parere di alcuni lo stile risente di chiari influssi della scuola di Jacquerio.
CHIESA DI S. MARIA DEL CASTELLO (Manta, CN).
Ciclo di affreschi dedicato alla "Storia della Passione di Cristo", forse databile intorno al 1427 circa, quando la chiesa è stata istituita parrocchiale di Manta (siamo all'interno dell'area in cui è ubicato l'omonimo castello).
L'autore è ignoto, ma a parere di alcuni lo stile risente di chiari influssi della scuola di Jacquerio.
DE CIVITATE DEI, opera di S. Agostino.
Manoscritto su pergamena, vergato dall'amanuense Donnino di Borgo San Donnino (Fidenza) fra il 1415 ed il 1419.
Apparteneva alla biblioteca di Pandolfo III Malatesta, padre di Sigismondo. E' illustrato da una pagina e da 22 splendide iniziali miniate, opera di un artista emiliano affine al Maestro della Sagra di S. Caterina di Carpi.
MAESTRANZE LOMBARDE
Lastra tombale di guerriero, forse della famiglia Bagni di Mantova; seconda metà del XV sec
marmo, 242x96 cm
Museo Stefano Bardini, Firenze
Il Lensi ha pensato di identificare il defunto guerriero in un membro della famiglia Bagni di Mantova, in quanto ha identificato l'arme presente sul pomo della spada, in quella di tale casata. Se l'ipotesi e' accettabile, si potrebbe considerare, come ha osservato il Santi, l'opera antecedente agli anni 1504-1505, periodo del soggiorno mantovano di Giovan Cristoforo Romano, in quanto nella concezione figurativa del guerriero giacente non si riscontrano preoccupazioni celebrative, ma al contrario si notano motivi medievaleggianti nella posa convenzionale del defunto. Illeggibili appaiono l'iscrizione dedicatoria ai piedi del defunto (apparentemente in caretteri gotici) e gli emblemi araldici che ornavano il cuscino e la cornice della lastra.
Dati tratti da:
www.beni-culturali.eu/opere_d_arte/scheda/-guerriero--09-...
Mid-fourteenth century great helm with a crest on the incised slab of Geoffroy de Kaysersberg, who died in the battle of Tremblecourt in 1358.
The inscription says:
CI GIST LI SIRES IOFFROIS
BACHELLEIRS DE KEYSERSPE
RCH CHIVELLIER QVI FVT OCIS
EN LAI BATTAILLE DEVANT
TRAMBLECOVRT P M CCC ET
LVIII ANS (LE IOVR?) DE FESTE ST
IEGOVL AP(OSTRE?) PRIEIS PO LVI
Mid-fourteenth century great helm with a crest on the incised slab of Geoffroy de Kaysersberg, who died in the battle of Tremblecourt in 1358.
The inscription says:
CI GIST LI SIRES IOFFROIS
BACHELLEIRS DE KEYSERSPE
RCH CHIVELLIER QVI FVT OCIS
EN LAI BATTAILLE DEVANT
TRAMBLECOVRT P M CCC ET
LVIII ANS (LE IOVR?) DE FESTE ST
IEGOVL AP(OSTRE?) PRIEIS PO LVI