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I riti della Settimana Santa a Grottaglie: dal ‘600 ai giorni nostri
grottagliesitablog.wordpress.com/2008/03/15/i-riti-della-...
I riti della Settimana Santa si fanno risalire all’epoca della dominazione spagnola nell’Italia meridionale.
Le manifestazioni per ricordare la Passione e la morte di Cristo hanno ancora molte affinità con quelle di alcune città della Spagna.
A Grottaglie, la processione dei Misteri, è curata fin dai primi anni del Settecento dalla Confraternita del Purgatorio.
I riti della Settimana Santa iniziavano il Giovedì di Passione, quando la Confraternita del Purgatorio traslava la Vergine Addolorata dalla Chiesa delle Clarisse alla Chiesa Madre. La statua entrava in Chiesa alla fine della predica quaresimale, dopo che il Priore bussava per tre volte al portone interno della stessa. Il Venerdì di Passione, i confratelli del Purgatorio, rivestiti con l’abito sacro e incappucciati, portavano in processione la Madonna Addolorata cantando inni sacri intervallati dalle note della banda musicale.
Il pellegrinaggio dei “Bbubbli Bbubbli a lla scazáta” (confratelli della Confraternita del Carmine scalzi) è uno dei pochi riti ancora rimasti intatti, svolto sia di Giovedì che di Venerdì Santo, fino all’inizio della cerimonia della Passione e Morte del Signore.
Il Venerdì Santo, a conclusione del rito della Passio Christi, uscivano le sacre statue dei Misteri con la Vergine Addolorata a cura della Confraternita del Purgatorio; una processione che ancora oggi resiste e che vede tanta religiosità popolare e suggestione per quei volti sofferenti di Cristo e di Sua Madre. Le statue dei "misteri", portate a spalle da confratelli e da uomini vestiti di nero erano accompagnate da donne in abito di lutto, tra le struggenti note di inni religiosi e funerei, che obbligavano a meditare sul mistero della morte e della resurrezione.
Cinque tra le sacre statue sono in cartapesta e si pensa che possano risalire ad un periodo compreso tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento: "Cristo all'orto", "Cristo alla colonna", "Cristo alla canna", "la Cascata" e "Cristo crocifisso". In legno è invece il "Cristo Morto", mentre "l'Addolorata" è rappresentata da un tipico manichino rivestito con abiti in tessuto nero.
Nella processione dei Misteri, i Confratelli della Confraternita del Purgatorio portano a spalla solo il Cristo Morto e la Madonna Addolorata e, durante il suo svolgersi, viene spesso cantato lo struggente "Inno a Cristo Morto", musicato nella prima metà del Novecento dal Maestro Giuseppe Cardone su versi di Maria Ciocia D'Ettole.
Particolare interesse suscitavano gli “squilli di tromba” seguiti dai “lugubri rintocchi del tamburo” e dal “fragoroso crepitare della troccola” agitata nervosamente dalla mano del confratello, che ad intervalli regolari si udivano nel silenzio della notte