
nel Silenzio ovattato del sottoBosco, tra Muschi soffici e Foglie umide, ho incontrato una Vipera: immobile, elegante, quasi regale.
il suo corpo sinuoso si confondeva tra le ombre verdi, con squame che riflettevano lievi bagliori come piccole gemme Naturali.
alle sue spalle, il Bosco si apriva in uno scorcio incantato: raggi di Sole filtravano tra i Rami, disegnando arabeschi dorati sulla Terra, mentre un velo di Nebbia leggera danzava tra Felci e Tronchi vetusti.
il Silenzio era profondo, rotto solo dal fruscio delle Foglie e da qualche richiamo lontano. sembrava un quadro sospeso tra il reale e il magico, un istante rubato al tempo...
restai immobile, trattenendo il respiro, come se quel piccolo frammento di mondo potesse svanire al minimo movimento.
la Vipera, consapevole della sua presenza e del suo potere antico, non mostrava timore. il suo sguardo freddo, enigmatico, pareva scrutare qualcosa oltre la mia figura — forse un'eco del Bosco, forse un ricordo inciso nella Terra. intorno a lei, il sottoBosco sembrava inchinarsi: le Felci si curvavano leggere, le Radici contorte disegnavano arabeschi come se volessero incorniciare quella creatura.
ogni dettaglio sembrava parte di un rituale antico: l'umidità sospesa nell’Aria portava l’odore della Terra viva, dei Funghi nascosti sotto il Fogliame, della resina dei Larici lontani.
c'era qualcosa di Sacro in quel momento, un equilibrio sottile tra bellezza e pericolo, tra vita e mistero.
e poi, lentamente, la Vipera si mosse. un’onda silenziosa tra Muschio e Luce. nessun rumore, solo il passaggio del tempo che riprendeva a scorrere.
sparì tra le Ombre, lasciando dietro di sé il ricordo di uno sguardo, e la sensazione di essere stato spettatore di un segreto che il Bosco custodisce gelosamente.
rimasi lì ancora qualche istante, come se le mie radici affondassero nel Suolo insieme a quelle degli Alberi. il Bosco aveva cambiato volto: lo stesso luogo che un attimo prima sembrava Sognante e dorato ora si tingeva di una luce più profonda, quasi crepuscolare. il canto sommesso degli Uccelli si era affievolito, sostituito da un ronzio basso e costante — forse il respiro stesso della Foresta. non avrei voluto essere altrove!
decisi di inoltrarmi ancora un po’, seguendo il sentiero segnato da Licheni chiari sulle pietre e sulle possenti Piante ivi presenti. ogni passo era un atto di attenzione: lì tutto parlava, tutto aveva voce — un Ramo spezzato, una goccia d’Acqua che cadeva da una Foglia, l’improvviso battere d’Ali di un Rapace disturbato dal mio passaggio. eppure, nulla sembrava ostile. il Bosco mi osservava, ma non mi giudicava.
all’improvviso, tra due Tronchi ricoperti di Edera, vidi aprirsi una piccola Radura nascosta. al centro, una pozza d’Acqua cristallina rifletteva il Cielo screziato di Nuvole. mi avvicinai, attratto da quel Silenzio perfetto. l’ Acqua era immobile, eppure vibrava come uno specchio incantato. sul bordo, tra i ciuffi d’Erba e le bacche selvatiche, una piuma bianca — forse caduta da un rapace — si muoveva al ritmo impercettibile del Vento.
fu allora che compresi: quel Luogo non apparteneva solo alla Natura, ma anche ai Sogni. era uno di quei rari angoli dove il mondo visibile si assottiglia, lasciando filtrare qualcosa d’altro. e la Vipera forse era stata proprio il segnale, il simbolo antico che mi guidava verso quella soglia. sono un Sognatore e mi sono innAMORato di quei Luoghi!
AneWashi