Basi in cemento della teleferica che da Calliano saliva sull'Altopiano di Folgaria e Lavarone. Prima guerra mondiale.
This page simply reformats the Flickr public Atom feed for purposes of finding inspiration through random exploration. These images are not being copied or stored in any way by this website, nor are any links to them or any metadata about them. All images are © their owners unless otherwise specified.
This site is a busybee project and is supported by the generosity of viewers like you.
sullo sfondo castel Beseno
1915 (?)
Remo Larcher 45: ‘Mio padre Cirillo, che alla teleferica ci aveva lavorato, mi raccontava che la stazione di partenza, a Calliano, si trovava nei pressi del bivio per Besenello. C’era un binario che permetteva di scaricare i vagoni dei treni direttamente su quelli della teleferica. Era azionata da tre motori diesel. Uno era a Calliano e uno era di là del castello di Beseno, sull’altro versante della valle. Un altro motore stava sotto Ondertol, dove c’era un’altra stazione. Si vedono ancora i basamenti. Da quel punto la teleferica attraversava la valle e passava sopra il dosso della Nóz. Dal dosso della Nóz puntava poi alla terza stazione intermedia, poco a monte della strada per Ondertol. Lì, prima di affrontare il versante, un sistema di contrappesi manteneva le funi in tensione e i vagoni per un breve tratto scivolavano su delle rotaie. La teleferica saliva poi il ripido versante fino ai «Crozi» di Carpeneda poggiando su dei piloni: in tutto tre o quattro.
fonte: Fernando Larcher "MEZZOMONTE e la Valle del Rio Cavallo - Rosspach"
Edizioni Publistampa - Pergine (Trento) - © Pro Loco Mezzomonte, 2010
www.fernandolarcher.it/
Il dosso della Nóz era un punto in cui transitava molto bassa: per permettere il passaggio dei carrelli fu demolita la casetta di campagna che stava sul lato sud-occidentale del dosso,mentre la vicina Caseta del Rensi, che tuttora esiste, fu abbattuta fin quasi a metà (vedi foto pag. 64). Fu ricostruita dopo la guerra. Un’altra casetta di campagna, nella tratta che andava dalla Nóz ai Crozi di Carpeneda, fu in parte demolita appena sotto i Dori (l’attuale casa di Attilio Mittempergher).
Anch’essa fu ricostruita nel dopoguerra. Di giorno e di notte grandi carrelli carichi di munizioni, uomini e generi alimentari salivano e attraversavano la vallata. Si dice che in un’ora la Schwerbahn riuscisse a trasportare a Folgarìa ben cento quintali di merce.
fonte: Fernando Larcher "MEZZOMONTE e la Valle del Rio Cavallo - Rosspach"
Edizioni Publistampa - Pergine (Trento) - © Pro Loco Mezzomonte, 2010
www.fernandolarcher.it/
Verso la fine del 1915 si accentua in paese un forte accrescere di truppe: si cercano sempre nuovi quartieri in paese e nelle baracche che vanno via via fabbricando i lavoratori del genio.
Dal porto ad oltre la stazione, sul lungo Adige: una vera baraccopoli. Più tardi venne costruita una specie di stazione per fermare i treni in luogo meno soggetto a bombardamenti.
Dalla stazione ferroviaria partiva un sistema di teleferiche che, passato il monte di Beseno, portava uomini e materiali sulla prima linea degli Altipiani.
La Schwerbahn Calliano - Folgarìa
Tra il 1915 e il 1916 l’intera vallata si animò del lavoro frenetico del genio militare che mise in piedi la grande teleferica che dalla stazione ferroviaria di Calliano si spingeva fino a Folgarìa.
Era un impianto funiviario moderno e di notevoli dimensioni. Era una Schwerbahn, una «teleferica pesante», il sistema più rapido ed efficace per trasferire velocemente uomini emateriali dal fondovalle allamontagna. La Calliano - Folgarìa, sistema Lauter, portata 128 t, 6.620 m di lunghezza, a benzina, era munita di quattro funi, delle quali due traenti e superava un dislivello di mille metri.
Salendo la vallata si appoggiava a varie stazioni intermedie, una posta in prossimità del colle di Beseno (sul lato sinistro della valle), un’altra situata sotto Ondertol, un’altra ancora a Mezzomonte di sotto, sul dosso della Nóz (dove c’era una stazione di rinvio e un tenditore delle funi portanti) e un’ultima a Carpeneda, a ovest della chiesa di San Valentino.
fonte: Fernando Larcher "MEZZOMONTE e la Valle del Rio Cavallo - Rosspach"
Edizioni Publistampa - Pergine (Trento) - © Pro Loco Mezzomonte, 2010
www.fernandolarcher.it/