Sculture in policarbonato, insomma scarti industriali. Mi ha spiegato: costruisce la struttura umana, crea il movimento con la creta, poi distrugge l’interno, e brucia, scalfisce, lacera questa materia, sino a farla diventare eterea.
Entrando in questo spazio ho avuto l’idea di camminare in un salone dove intorno stessero volteggiando fantasmi di creature impalpabili, il resto di un ballo d’altri tempi, cicaleccio di fanciulle.
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